A BASSA VOCE
9-17 Maggio 2009
c/o Associazione Culturale Sator
via Bazzini 15 (MM Piola) Milano
La ricerca artistica di Takegami si concentra sulla forza dei sentimenti e le vibranti emozioni trasmesse dalle piccole cose, che cercano di recuperare i loro spazi perduti nel nostro animo, in un mondo come quello in cui viviamo quotidianamente, assordato dalle grida dei mass media e da forme espressive estreme.
COMUNICATO STAMPA
Milano, 6 Maggio 2009 – Torna in Bazzini 15 l’arte leggera e vibrante di Kazuto Takegami. Verrà infatti inaugurata il prossimo 9 maggio “A bassa voce”, personale del pittore giapponese che vive e lavora in Italia dal 1998.
La ricerca artistica di Takegami si concentra sulla forza dei sentimenti e le vibranti emozioni trasmesse dalle piccole cose, che cercano di recuperare i loro spazi perduti nel nostro animo, in un mondo come quello in cui viviamo quotidianamente, assordato dalle grida dei mass media e da forme espressive estreme.
Dopo l’esposizione “Gocce d’Anima” dello scorso 2008, tenutasi presso gli spazi dell’ associazione Sator, Takegami ripropone delle atmosfere cariche di sensazioni spesso dimenticate.
Dolcezza e malinconia pervadono le delicate tele, desaturate da ogni colore e caricate di ogni emozione che il semplice respiro della natura offre all’animo umano.
Così Matteo De Marzo sulla poetica dell’arte: “Il sentimento e la poesia contro il rumore assordante delle mode. Quello di Kazuto Takegami è un percorso artistico omogeneo e coerente, raro per un artista. Con questa personale, mostra ancora una volta i suoi sentimenti e i suoi stati d’animo e li traduce in poesia sulle tele, rimanendo lontano dalle trovate moderne molto inflazionate nel campo dell’arte. Rilevante l’ottimo equilibrio tonale, la pennellata dosata e decisa, il rapporto costante dell’artista con la natura, intesa anche come madre, fonte e origine della soggettiva ispirazione artistica. Il messaggio che ci vuole trasmettere è legato alla chimera di una nuova società, alla quotidianità vissuta lontana dai turbamenti dei ritmi di oggi, violentata dagli incubi delle costrizioni imposte alla libertà individuale. Questi itinerari, a tratti onirici, tentano di evadere nel grande campo delle utopie, dove ognuno è padrone della propria fantasia. Il pittore parla di se stesso, ma il suo messaggio è per tutti noi, alle isole dimenticate della nostra anima dove sono conservate voci, anche basse e meste, che si liberano in una dolce melodia.”